al servizio delle associazioni

Gestione dei conflitti

I conflitti fanno parte dell’esistenza e dunque anche della vita di un’associazione. I conflitti sono spesso causati da una descrizione dei compiti e delle competenze non sufficientemente chiara. Ciò pregiudica la collaborazione e l’ambiente di lavoro.

Se i conflitti vengono affrontati appena sorgono, sarà più facile risolverli. Riflettere a cadenza regolare sulla collaborazione, ad es. durante il ritiro annuale, aiuta a prevenirli.

Ulteriori informazioni su importanti aspetti di questo sottotema sono disponibili più avanti in questa pagina.

Il dibattito è una sorta di disputa verbale che, diversamente dalla discussione, segue regole formali e di solito serve ad approfondire gli argomenti in votazione. I dibattiti sono un importante elemento di democrazia all'interno delle associazioni e avvengono nell’ambito dell'assemblea dei soci sui punti all'ordine del giorno. Nella moderazione del dibattito è importante permettere una discussione aperta, senza limitare i soci nell'esposizione delle loro posizioni, ma facendo in modo che rispettino i tempi per i singoli temi. Un’attiva partecipazione dei soci è l’espressione del loro impegno concreto a favore dell’associazione.

I conflitti fanno parte della vita e dunque anche della vita di un’associazione. Spesso sono generati da una mancata chiarezza circa i compiti e le responsabilità, con conseguenti ripercussioni negative sulla collaborazione e l’ambiente di lavoro. I conflitti vanno affrontati appena sorgono. In tal modo sarà più facile risolverli. Riflettere a cadenza regolare sulla collaborazione, in occasione del ritiro annuale (quando non c’è la pressione dell’agenda da rispettare), aiuta a prevenirli. Se il dialogo collegiale non è più possibile, è opportuno chiedere un aiuto esterno.

Le persone che durante l’assemblea parlano troppo a lungo o non si attengono al tema disturbano i lavori. Chi conduce l’assemblea può interromperli, dopo averli invitati ad essere brevi e a concludere. Può anche togliere loro la parola (interdizione), affinché l’assemblea ordinaria possa continuare. Una misura meno drastica è la limitazione del tempo di parola. Entrambe le misure possono anche essere richieste con una mozione d’ordine presentata dai soci presenti.

Domanda

Siccome un membro della direzione è spesso causa di controversie, desideriamo revocare il suo mandato. Come dobbiamo procedere?

La risposta

Per principio i membri della direzione non possono destituire un collega o votare per sospenderlo dall'incarico. I membri della direzione sono eletti dall'assemblea dei soci, che è l'unico organo autorizzato a rimuoverli dall'incarico.

Dopo una decisione presa a maggioranza al suo interno, la direzione può proporre all'assemblea dei soci di non rieleggere più il collega. Spetterà tuttavia all'assemblea dei soci dare seguito alla richiesta, oppure ignorarla. Non è però detto che la mancata rielezione riesca a risolvere la situazione di conflitto. Spesso i problemi non sono semplicemente legati a una persona. Cercare le cause del conflitto e discuterne insieme è probabilmente una scelta più efficace.

A volte capita che determinati comportamenti turbino lo svolgimento dell’assemblea, ad es. quando un partecipante non rispetta l’ordine del giorno, interrompe chi sta parlando o non rispetta i tempi della discussione. La direzione dell’assemblea è autorizzata a richiamare all’ordine tali persone. Nel caso in cui un gran numero di persone chiedano la parola, può essere d'aiuto una limitazione del tempo di parola o la chiusura della lista degli interventi. Un socio può essere escluso dall’assemblea, nel caso in cui, nonostante i richiami, non si attiene alle regole e con il suo comportamento perturba lo svolgimento dei lavori. Se il dibattito diventa tumultuoso per via dello scontro di opinioni contrastanti, la direzione può chiedere un'interruzione, per discutere con calma con gli altri membri della direzione – o eventualmente con una rappresentanza dei gruppi in disaccordo – su come procedere. L’assemblea può essere interrotta e aggiornata ad altra data, nel caso in cui fosse impossibile trovare un accordo.