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Lavoro retribuito del comitato direttivo

Il lavoro del comitato direttivo in genere non è retribuito. La questione della retribuzione si pone quando un membro del comitato direttivo presta un servizio notevolmente superiore, in materia di tempo e complessità, rispetto agli altri membri e mette a disposizione dell’associazione le proprie competenze specifiche e professionali, permettendole in tal modo di rinunciare all’assunzione di un collaboratore pagato. In caso di corresponsione di un indennizzo, è importante che l'attività sia retribuita in base a un preciso incarico e che le relative uscite figurino nei conti dell'associazione. Se per una determinata mansione non è possibile trovare un membro del comitato direttivo disposto a svolgerla a titolo volontario, è possibile delegare il compito a una persona retribuita. Quest’ultima non entra automaticamente a far parte del comitato direttivo, a meno che non venga eletta. La ZEWO assegna tuttavia il suo marchio di qualità solo alle associazioni con i membri del comitato direttivo attivi gratuitamente in larga misura.
Domanda

In linea di massima i membri del comitato direttivo hanno diritto a un'indennità?

La risposta

Non sussiste un diritto legale a un'indennità per i membri del comitato direttivo. Al contrario: una condizione importante per l'esenzione fiscale dell'associazione è la non retribuzione dell'attività dei membri del comitato direttivo. Naturalmente hanno però diritto al rimborso delle spese sostenute. Alcuni compiti speciali possono essere retribuiti, ma dovrebbero sempre essere legati a un incarico ben definito e limitato.

Tutte le indennità versate ai membri del comitato direttivo devono figurare nel preventivo ed essere documentate come tali nella fattura. Tenere sempre presente che sono possibili anche altre forme di riconoscimento, ad esempio corsi di perfezionamento, condono della quota associativa, extra.

Altrettanto importante: le indennità che vanno oltre il semplice rimborso spese devono essere dichiarate dal beneficiario. L'associazione deve a sua volta allestire un certificato di salario. Se l'indennità supera i 2300 franchi l'anno a persona, occorre calcolare anche i contributi alle assicurazioni sociali; al riguardo si veda lo strumento di lavoro «Spese, regolamento delle spese, indennità».