al servizio delle associazioni

Cooperazione digitale

La cooperazione digitale nell’associazione riguarda sia la collaborazione all’interno della direzione, sia l’interazione con i soci o dei soci tra di loro. I media digitali facilitano la condivisione e offrono la possibilità di creare – su basi individuali o collettive – contenuti mediali in forma digitale. La collaborazione digitale comprende l'archiviazione e l'elaborazione dei dati (ad es. Dropbox, Google docs ecc.), i canali di comunicazione come WhatsApp, Slack, le piattaforme dei social media e i tool di pianificazione come Trello e Doodle. I tool per i sondaggi come FindMind o SurveyMonkey permettono di rilevare in ogni momento le esigenze e le idee dei soci. Per i sondaggi in tempo reale durante l’assemblea dei soci è adatto il software interattivo per presentazioni Mentimeter.
Domanda

Come molte associazioni, comunichiamo tramite e-mail, strumenti di chat, newsletter elettroniche e sistemi di archiviazione digitale. In che modo la Direzione può verificare quali strumenti digitali sono ammessi ai sensi della legge sulla protezione dei dati?

La risposta

La Direzione deve verificare l'affidabilità dei fornitori di servizi e accertarsi che garantiscano la sicurezza dei dati (nel caso in cui i fornitori trattino i dati personali dell'associazione nell'ambito di un contratto, ad es. con una soluzione cloud). La Direzione deve chiedere informazioni al fornitore. Quest'ultimo eventualmente dispone anche di determinati marchi di qualità o certificazioni nel campo della protezione dei dati. Un'associazione deve vincolare contrattualmente il fornitore, ossia ottenere garanzie che i dati vengano gestiti in modo serio, sicuro e confidenziale.