Responsabilità civile
L’associazione è responsabile dei negozi giuridici dei suoi organi, ma anche di ogni altra loro condotta lesiva, nella misura in cui tale condotta è colpevole e illegale e comporta un danno economico o un torto immateriale. L’associazione risponde esclusivamente con il suo patrimonio, sempre che lo statuto non preveda altrimenti.
La direzione è responsabile nei confronti dell’associazione della gestione oculata e corretta dell’attività. Dando scarico (discarico) alla direzione, l'assemblea dei soci solleva la direzione dalla responsabilità per l'anno precedente.
Un membro della direzione che nuoce intenzionalmente o per negligenza all’associazione (colpa o violazione dell'obbligo di diligenza) deve rispondere personalmente dei danni.
Ulteriori informazioni su importanti aspetti di questo sottotema sono disponibili più avanti in questa pagina.
Domanda
È vero che il rapporto di revisione non deve essere votato? Dopo l'approvazione del rapporto annuale, è giusto votare il rapporto di revisione e poi il rendiconto annuale?
La risposta
Il rapporto di revisione è allestito da una persona o da un ufficio indipendente. Raccomanda all'assemblea dei soci di approvare o di respingere il rendiconto annuale e contiene eventuali altre raccomandazioni.
_x000D_ _x000D_Il rapporto di revisione non viene votato. Serve ai soci per la discussione sul rendiconto annuale. Se i soci non sono soddisfatti del lavoro dell'ufficio di revisione, possono destituirlo e proporne un altro al suo posto.
Il resoconto (anche rendiconto o reporting) aiuta un organo di livello superiore a valutare la situazione e a prendere i provvedimenti per il futuro. Mediante il rapporto annuale e i conti annuali, il comitato direttivo rende conto all’assemblea dei soci in merito alla sua attività nel corso dell’anno precedente. Il segretariato o i gruppi di lavoro rendono conto regolarmente al comitato direttivo. Il resoconto ha sempre una parte che riguarda i contenuti e una parte finanziaria. Insieme al controllo è la base dell'esercizio della responsabilità delle istanze superiori. Il comitato direttivo rende ad es. conto all’assemblea dei soci delle sue attività nel corso dell’anno precedente (rapporto annuale e conti annuali). A sua volta, il segretariato rende conto al comitato direttivo a cadenza regolare. Il resoconto può avere forma orale o scritta.
L’appropriazione indebita è punita dalla legge. È un delitto contro il patrimonio, commesso da chi si appropria indebitamente del denaro o della cosa altrui, di cui è venuto a qualsiasi titolo in possesso. Leggermente diversa è la sottrazione di fondi, ugualmente punita dalla legge. È un reato commesso da chi sottrae un valore patrimoniale a lui affidato, ad esempio il denaro della cassa.
La modifica o l’errata formulazione di un testo con un contenuto giuridicamente rilevante è punibile come falsità in documenti o falsa attestazione. Un caso di questo genere può essere la correzione a posteriori del verbale senza l’approvazione degli interessati.
Il comitato direttivo dirige l’attività dell’associazione. È responsabile dell’associazione e deve dirigere l’attività con diligenza e nell’interesse dell’associazione. Se contravviene in maniera colpevole (intenzionalmente o per negligenza) all’obbligo di diligenza, causando un danno all'associazione o a terzi, il comitato direttivo (come anche la stessa associazione) può essere tenuto a risarcirlo. Lo stesso vale per ogni singolo membro del comitato direttivo.
Responsabilità significa rispondere di quello che si fa o si omette di fare, nonché del modo in cui si agisce. La responsabilità per determinati compiti può essere delegata a terzi, entro un quadro ben preciso. Il comitato direttivo agisce nella sua qualità di organo dell’associazione. Le sue azioni vincolano l’associazione. Il comitato direttivo è responsabile della gestione dell’associazione e ha il diritto di delegarla, ad esempio, all’ufficio dell’associazione. L’ufficio agisce quindi in nome e per conto del comitato direttivo per l’associazione. Le sue azioni vincolano l’associazione allo stesso modo di quelle del comitato direttivo, ossia ne assume la responsabilità. Salvo diversa disposizione statutaria, ciascun membro del comitato direttivo è autorizzato a rappresentare l’associazione verso l’esterno e a contrarre impegni per conto della stessa.
Il comitato direttivo è responsabile nei confronti dell’associazione della gestione oculata e corretta dell’attività. Dando discarico al comitato direttivo, l'assemblea dei soci lo solleva dalla responsabilità per l'anno precedente. Ciò vale tuttavia solo per l’attività di cui è stato riferito nell’ambito dell’assemblea dei soci. Dando discarico al comitato direttivo, l’assemblea dei soci rinuncia anche a far valere eventuali attribuzioni di responsabilità al comitato direttivo nel suo insieme o ai suoi singoli membri. Un membro del comitato direttivo che nuoce intenzionalmente o per negligenza all’associazione (colpa o violazione dell'obbligo di diligenza) deve rispondere personalmente dei danni. Esiste il caso speciale della responsabilità per i contributi AVS e l’imposta sul valore aggiunto: come datore di lavoro, un'associazione che ha dipendenti è responsabile del versamento dei contributi AVS, in virtù dell'art. 52 della LAVS (Legge sull'assicurazione per la vecchiaia e i superstiti). Se l’associazione è soggetta all’imposta sul valore aggiunto, è responsabile del pagamento degli oneri fiscali dovuti. I membri del comitato direttivo sono inoltre responsabili a titolo personale, nel caso in cui l'assemblea dei soci non dia scarico al comitato direttivo, un’evenienza molto rara.
Il concetto di responsabilità è usato in relazione all’adempimento del contratto, nonché all’obbligo di risarcimento danni in caso di condotta lesiva. L’associazione è responsabile dei negozi giuridici dei suoi organi, ma anche di ogni altra loro condotta lesiva, nella misura in cui tale condotta è colpevole e illegale e comporta un danno economico o un torto immateriale. L’associazione è responsabile e deve farsi carico delle conseguenze finanziarie. L’associazione risponde esclusivamente con il suo patrimonio, a meno che lo statuto non preveda altrimenti. La responsabilità degli organi nei confronti dell'associazione è invece leggermente diversa. Deriva dal rapporto giuridico tra la persona facente parte di un organo, ad es. tra un membro del comitato direttivo e l’associazione.
Il risarcimento danni entra in questione, quando è stato arrecato un danno a una terza persona attraverso un comportamento colpevole e illecito nei suoi confronti.
È importante chiarire quali assicurazioni vanno stipulate per quali associazioni: assicurazione responsabilità civile, assicurazione di cose, assicurazione contro gli infortuni e assicurazioni sociali. Nell’eventualità che l’associazione possa arrecare danni a terzi, è opportuno stipulare un’assicurazione responsabilità civile. L’assicurazione tutela l’associazione anche dalle pretese ingiustificate.
Domanda
Siamo una piccola associazione sportiva con un budget limitato. Dobbiamo stipulare un'assicurazione contro gli infortuni per i/le coach?
La risposta
Dal 1° luglio 2024, in Svizzera le associazioni sportive con atleti/e e coach che percepiscono un reddito annuo non superiore ai due terzi dell’importo minimo della rendita completa di vecchiaia annua AVS saranno esentate dall’obbligo di assicurarli contro gli infortuni. Nel 2024 ciò corrisponde a un salario lordo di 9800 franchi.
Questa disposizione derogatoria si applica se nessuna persona appartenente alle categorie professionali menzionate percepisce un reddito annuo superiore. Laddove una di queste percepisca un reddito superiore a 9800 franchi all’anno, atleti/e e coach devono essere assicurati. La situazione rimane invariata per tutti gli altri dipendenti (indennità per il comitato direttivo o altri lavori come personale di servizio, addetti/e alle pulizie, quadri ecc.), che restano soggetti all’obbligo assicurativo secondo la legge federale contro gli infortuni (LAINF). Ciò significa che questi dipendenti devono essere assicurati contro gli infortuni, se guadagnano più di 2500 franchi all'anno.
Per tutelarsi da indesiderate perdite patrimoniali dovute al risarcimento danni, a seconda del rischio e del campo di attività è opportuno stipulare un’assicurazione responsabilità civile. Alcune compagnie di assicurazione offrono condizioni speciali per le associazioni.
L’appropriazione indebita è punita dalla legge. È un delitto contro il patrimonio, commesso da chi si appropria indebitamente del denaro o della cosa altrui, di cui è venuto a qualsiasi titolo in possesso. Leggermente diversa è la sottrazione di fondi, ugualmente punita dalla legge. È un reato commesso da chi sottrae un valore patrimoniale a lui affidato, ad esempio il denaro della cassa.
Persone ausiliarie ai sensi dell’art. 55 CO sono persone che svolgono attività per l’associazione, ad esempio aiutando nell'organizzazione di eventi. Le persone ausiliarie non agiscono per l'associazione in qualità di organi (comitato direttivo, ufficio di revisione, commissioni), né come dipendenti dell’associazione. L'associazione non risponde dei danni causati dalle persone ausiliarie, se può dimostrare di aver applicato la necessaria diligenza nella scelta, nell'introduzione e nel controllo di queste persone.
L’associazione è vincolata dalle azioni di chi agisce in qualità di organo, ad es. di membro del comitato direttivo. L’associazione deve rispondere e assumersi la responsabilità dei negozi giuridici contratti dai suoi organi e del comportamento di questi ultimi, in altre parole deve farsi garante. È responsabile anche dei danni causati alla persona danneggiata dal comportamento colpevole dei suoi organi. Il membro di un organo che causa un danno ha tuttavia anche una responsabilità personale per il suo comportamento colpevole.
Il concetto di responsabilità è usato in relazione all’adempimento del contratto, nonché all’obbligo di risarcimento danni in caso di condotta lesiva. L’associazione è responsabile dei negozi giuridici dei suoi organi, ma anche di ogni altra loro condotta lesiva, nella misura in cui tale condotta è colpevole e illegale e comporta un danno economico o un torto immateriale. L’associazione è responsabile e deve farsi carico delle conseguenze finanziarie. L’associazione risponde esclusivamente con il suo patrimonio, a meno che lo statuto non preveda altrimenti. La responsabilità degli organi nei confronti dell'associazione è invece leggermente diversa. Deriva dal rapporto giuridico tra la persona facente parte di un organo, ad es. tra un membro del comitato direttivo e l’associazione.
Il risarcimento danni entra in questione, quando è stato arrecato un danno a una terza persona attraverso un comportamento colpevole e illecito nei suoi confronti.
L’appropriazione indebita è punita dalla legge. È un delitto contro il patrimonio, commesso da chi si appropria indebitamente del denaro o della cosa altrui, di cui è venuto a qualsiasi titolo in possesso. Leggermente diversa è la sottrazione di fondi, ugualmente punita dalla legge. È un reato commesso da chi sottrae un valore patrimoniale a lui affidato, ad esempio il denaro della cassa.
La modifica o l’errata formulazione di un testo con un contenuto giuridicamente rilevante è punibile come falsità in documenti o falsa attestazione. Un caso di questo genere può essere la correzione a posteriori del verbale senza l’approvazione degli interessati.
Domanda
Chi comanda in un'associazione?
La risposta
In un'associazione il comando non è affidato a un'unica persona. Per gli affari dell'associazione è responsabile il comitato direttivo come organo collegiale. Il comitato direttivo ha il diritto e il dovere di occuparsi delle questioni dell'associazione e di rappresentarla verso l'esterno. Così stabilisce la legge.
Se lo statuto non contiene norme più precise, il comitato direttivo può organizzarsi autonomamente e dividersi i compiti come meglio crede. Può ad esempio introdurre un sistema di settori. Vale però sempre il principio della collegialità: il comitato direttivo risponde in maniera solidale dell'operato dell'associazione. Il diritto di essere consultati dei membri del comitato direttivo deve essere garantito, il/la presidente non possono dare ordini.
Responsabilità significa rispondere di quello che si fa o si omette di fare, nonché del modo in cui si agisce. La responsabilità per determinati compiti può essere delegata a terzi, entro un quadro ben preciso. Il comitato direttivo agisce nella sua qualità di organo dell’associazione. Le sue azioni vincolano l’associazione. Il comitato direttivo è responsabile della gestione dell’associazione e ha il diritto di delegarla, ad esempio, all’ufficio dell’associazione. L’ufficio agisce quindi in nome e per conto del comitato direttivo per l’associazione. Le sue azioni vincolano l’associazione allo stesso modo di quelle del comitato direttivo, ossia ne assume la responsabilità. Salvo diversa disposizione statutaria, ciascun membro del comitato direttivo è autorizzato a rappresentare l’associazione verso l’esterno e a contrarre impegni per conto della stessa.
Il comitato direttivo è responsabile nei confronti dell’associazione della gestione oculata e corretta dell’attività. Dando discarico al comitato direttivo, l'assemblea dei soci lo solleva dalla responsabilità per l'anno precedente. Ciò vale tuttavia solo per l’attività di cui è stato riferito nell’ambito dell’assemblea dei soci. Dando discarico al comitato direttivo, l’assemblea dei soci rinuncia anche a far valere eventuali attribuzioni di responsabilità al comitato direttivo nel suo insieme o ai suoi singoli membri. Un membro del comitato direttivo che nuoce intenzionalmente o per negligenza all’associazione (colpa o violazione dell'obbligo di diligenza) deve rispondere personalmente dei danni. Esiste il caso speciale della responsabilità per i contributi AVS e l’imposta sul valore aggiunto: come datore di lavoro, un'associazione che ha dipendenti è responsabile del versamento dei contributi AVS, in virtù dell'art. 52 della LAVS (Legge sull'assicurazione per la vecchiaia e i superstiti). Se l’associazione è soggetta all’imposta sul valore aggiunto, è responsabile del pagamento degli oneri fiscali dovuti. I membri del comitato direttivo sono inoltre responsabili a titolo personale, nel caso in cui l'assemblea dei soci non dia scarico al comitato direttivo, un’evenienza molto rara.
L’associazione è vincolata dalle azioni di chi agisce in qualità di organo, ad es. di membro del comitato direttivo. L’associazione deve rispondere e assumersi la responsabilità dei negozi giuridici contratti dai suoi organi e del comportamento di questi ultimi, in altre parole deve farsi garante. È responsabile anche dei danni causati alla persona danneggiata dal comportamento colpevole dei suoi organi. Il membro di un organo che causa un danno ha tuttavia anche una responsabilità personale per il suo comportamento colpevole.
Il risarcimento danni entra in questione, quando è stato arrecato un danno a una terza persona attraverso un comportamento colpevole e illecito nei suoi confronti.
Domanda
È possibile eleggere un nuovo comitato direttivo, se quello uscente non ha ancora ricevuto il discarico?
La risposta
Dopo l'approvazione del rendiconto annuale, l'assemblea dei soci sgrava il comitato direttivo in carica dalle sue responsabilità (discarico). Di conseguenza, da quel momento la responsabilità di eventuali debiti non è più del comitato direttivo, ma è dell'associazione, in conformità alle norme statutarie. La decisione di discarico non è prescritta dalla legge. È tuttavia una prassi comune nell'ambito dell'obbligo di sorveglianza dell'assemblea sociale ai sensi dell'art. 65 cpv. 2 CC, ed è prevista dalla maggioranza degli statuti sociali.
- Salvo disposizioni statutarie contrarie, l'elezione di un nuovo comitato direttivo è possibile anche senza il discarico di quello uscente. Il comitato direttivo uscente non è più in carica. Eventuali richieste di risarcimento possono tuttavia essere fatte valere mediante un'azione civile anche nei confronti di un comitato direttivo uscente.
- Nell'interesse di un adeguato proseguimento dell'attività dell'associazione, è opportuno far valere – tempestivamente e nel rispetto dei termini – le eventuali richieste di risarcimento nei confronti dei membri del comitato direttivo uscente, al fine di chiarire la questione della responsabilità.
Domanda
È vero che il rapporto di revisione non deve essere votato? Dopo l'approvazione del rapporto annuale, è giusto votare il rapporto di revisione e poi il rendiconto annuale?
La risposta
Il rapporto di revisione è allestito da una persona o da un ufficio indipendente. Raccomanda all'assemblea dei soci di approvare o di respingere il rendiconto annuale e contiene eventuali altre raccomandazioni.
_x000D_ _x000D_Il rapporto di revisione non viene votato. Serve ai soci per la discussione sul rendiconto annuale. Se i soci non sono soddisfatti del lavoro dell'ufficio di revisione, possono destituirlo e proporne un altro al suo posto.
Il resoconto (anche rendiconto o reporting) aiuta un organo di livello superiore a valutare la situazione e a prendere i provvedimenti per il futuro. Mediante il rapporto annuale e i conti annuali, il comitato direttivo rende conto all’assemblea dei soci in merito alla sua attività nel corso dell’anno precedente. Il segretariato o i gruppi di lavoro rendono conto regolarmente al comitato direttivo. Il resoconto ha sempre una parte che riguarda i contenuti e una parte finanziaria. Insieme al controllo è la base dell'esercizio della responsabilità delle istanze superiori. Il comitato direttivo rende ad es. conto all’assemblea dei soci delle sue attività nel corso dell’anno precedente (rapporto annuale e conti annuali). A sua volta, il segretariato rende conto al comitato direttivo a cadenza regolare. Il resoconto può avere forma orale o scritta.
Il comitato direttivo è responsabile nei confronti dell’associazione della gestione oculata e corretta dell’attività. Dando discarico al comitato direttivo, l'assemblea dei soci lo solleva dalla responsabilità per l'anno precedente. Ciò vale tuttavia solo per l’attività di cui è stato riferito nell’ambito dell’assemblea dei soci. Dando discarico al comitato direttivo, l’assemblea dei soci rinuncia anche a far valere eventuali attribuzioni di responsabilità al comitato direttivo nel suo insieme o ai suoi singoli membri. Un membro del comitato direttivo che nuoce intenzionalmente o per negligenza all’associazione (colpa o violazione dell'obbligo di diligenza) deve rispondere personalmente dei danni. Esiste il caso speciale della responsabilità per i contributi AVS e l’imposta sul valore aggiunto: come datore di lavoro, un'associazione che ha dipendenti è responsabile del versamento dei contributi AVS, in virtù dell'art. 52 della LAVS (Legge sull'assicurazione per la vecchiaia e i superstiti). Se l’associazione è soggetta all’imposta sul valore aggiunto, è responsabile del pagamento degli oneri fiscali dovuti. I membri del comitato direttivo sono inoltre responsabili a titolo personale, nel caso in cui l'assemblea dei soci non dia scarico al comitato direttivo, un’evenienza molto rara.
Dare discarico significa sgravare dalla responsabilità dell'operato. Approvando il rapporto di gestione e il rendiconto annuale, l'assemblea dei soci dà discarico al comitato direttivo o ai singoli membri del comitato direttivo. Da quel momento il comitato direttivo non è più responsabile del proprio operato nei confronti dell'associazione. Ciò vale tuttavia solo per i fatti di cui i soci sono a conoscenza e non anche per le pretese di persone terze, nei cui confronti l'associazione o il comitato direttivo possono eventualmente essere ritenute responsabili.

